LUCE D’ESTATE ED È SUBITO NOTTE di Jón Kalman Stefánsson
Titolo originale dell’opera: Sumarljós, og svo kemur nóttin
Edizioni Iperborea
Traduzione e postfazione di Silvia Cosimini
È il secondo libro che recensisco del tour TURISMO LETTERARIO, l’autore è Jón Kalman Stefánsson, come puoi notare il nome suona islandese.
Islanda terra lontana, ai confini del mondo e la curiosità si fa avanti subito.
INCIPIT
L’universo e il vestito di velluto scuro
“Una notte si mise a sognare in latino. Tu igitur nihil vidis? Impiegò molto tempo, in realtà, a capire di che lingua si trattasse, credeva che fosse inventata, nei sogni albergano le cose più disparate e così via.”
LA STORIA
La storia narrata è un flusso di: parole, descrizioni, vita, morte, natura, personaggi, situazioni, atmosfere. Esse possono sembrare normali, assurde, paradossali, strane, che ben ci stanno con l’Islanda.
I fattori climatici, le temperature estreme, la lunga notte invernale e il lungo giorno estivo incidono sul fisico e la psiche degli abitanti.
L’idea creativa è semplice: qual’è il senso della vita e soprattutto in Islanda quest’ultimo quale sarà?
Il romanzo è corale, ma parte dalla vicenda di un uomo che, un bel giorno, senza motivo apparente, rivoluziona la propria esistenza. Non ha una trama precisa e i personaggi sono moltissimi, più di settanta. Ognuno racconta il proprio quotidiano fatto di luce e di ombra.
Il primo personaggio che si incontra è appunto il Direttore del Maglificio, unica fabbrica di questo villaggio islandese.
Dopo un sogno in latino, egli lascia la famiglia, parte per il Sud per studiare la lingua, al rientro spende tutto il suo patrimonio per acquistare antichi libri di astronomia e a questa scienza si dedica a tempo pieno ed ecco che si è trasformato nell’astronomo che si interroga sui misteri dell’universo.
Vi porto altri esempi di personaggi:
Kjartan e Kristin, i due amanti fedifraghi, che si lanciano, consapevolmente, in una avventura amorosa irrinunciabile, dirompente per loro stessi e per le famiglie;
Benedict, un contadino solitario e sfiduciato che parla soltanto col suo cane. Quando riconosce nell’amore di una donna il senso della vita, trova le parole e le azioni per iniziare una nuova esistenza;
Aki, l’ispettore con l’attitudine a inquadrare tutto con i numeri, dopo una sbornia si sveglia in un letto accanto ad una donna nuda e sconosciuta, abbandona la sua rigidità e si apre a nuovi sentimenti e sensazioni;
Gli abitanti di queste lande, ci potrebbero sembrare, a prima vista “immobili”, come noi immaginiamo statica una vita così di confine, invece essi sono costantemente alla ricerca del loro destino, abbracciano il cambiamento pur di realizzare i loro sogni. Gli eventi che accadono sono potenti, diversificati, rivoluzionari, paradossali e anche normalissimi. Le loro storie non sono mai finite infatti il romanzo si chiude con una domanda, “e poi?” .
Importanti sono le parole, esse hanno un potere di trasformazione, sia per chi le pronuncia ed è ascoltato, sia per chi le accoglie.
Alcuni esempi:
la postina, che ad un certo punto comincia a leggere le lettere destinate agli abitanti del paese. Questa pratica, che a prima vista, potrebbe essere definita sgradevole crea invece un’ occasione per lei di instaurare nuovi rapporti di chiacchiere e confidenze, a fin di bene, e anche per gli altri, che trovavano piacevoli i suoi pettegolezzi;
La telefonista, il suo compito consiste nell’ascoltare la persona che chiama, buttare lì una parola o due e per il resto mantenere la calma. Un compito appagante per lei, consolatorio e importante per tante persone in affanno. Una sorta di telefono amico.
Jonas, che trova una originale forma di comunicazione dipingendo bellissimi uccelli sulle pareti degli edifici. Pratica salvifica per lui, in grado di riconnetterlo con la comunità e dargli un posto nel mondo
Benedict, che non solo mette tutto se stesso per scrivere le parole giuste sulla cartolina con cui dichiararsi a Puridur, ma che pensa di scrivere, in inglese, all’uomo arabo incontrato in un pub, per condividere la sua storia d’amore.
Altro tema presente nel romanzo è quello della morte, talvolta viene fuori con evidenza, talvolta in modo più enigmatico, ad esempio:
il personaggio dell’astronomo che si interroga ripetutamente sull’esistenza di una vita oltre la morte, e ne fa argomento delle sue conferenze;
la storia dei fantasmi nel magazzino e la strana vicenda del Bjorgvin, il vecchio Direttore del Maglificio. Alla sua morte il corpo venne trascinato via dal vento tanto da sembrare smembrato e dissolto nell’aria; né i bambini né i cani, che si erano lanciati alla sua ricerca, riuscirono a trovarlo;
il paese non ha cimitero, né chiesa. Forse si vuole suggerire che la morte non è un evento definitivo, ma la trasformazione in una vita altra?
Le morti violente descritte nelle sue pagine.
Infine un altro tema da evidenziare è la natura islandese che assume un ruolo concreto e metaforico con i suoi paesaggi suggestivi, gli elementi del cielo e dell’acqua, l’alternarsi delle stagioni, del giorno e della notte. Anche gli animali sono presenze importanti e vivono a fianco degli uomini rappresentando la dimensione istintiva.
Lo stile è metaforico, poetico, un flusso come la vita stessa per la quale non è possibile né un fissare un termine, né una definizione.
L’AUTORE
Stefánsson è uno scrittore e poeta islandese contemporaneo, molto apprezzato anche all’estero. È nato Reykyavik nel 1963. Ha studiato letteratura all’Università, tuttavia dopo il liceo ha subito iniziato a lavorare facendo i più svariati mestieri: bibliotecario, professore, giornalista. Ha viaggiato molto, ma è tornato a vivere in Islanda. È approdato alla narrativa, dopo tre raccolte poetiche, proprio con questo romanzo ricevendo nel 2005 il Premio Islandese per la Letteratura. In Italia Iperborea, casa editrice specializzata in autori e storie nordiche ha già pubblicato: “Paradiso e inferno” (2011) e “La tristezza degli angeli (2012)”, le prime due parti di una trilogia che si concluderà con “Il cuore dell’uomo” di prossima uscita. Questo scrittore è stato candidato al Nobel per la Letteratura.
QUANDO LEGGERLO?
Questo libro lo consiglierei come un libro da utilizzare per la book therapy. Contiene di tutto: descrizioni di situazioni, di tipologie umane, di cure per superare qualsiasi avversità, paura della morte compresa.
Quando lo leggi ti chiedi: quando è capitata a me questa situazione? Quando ho incontrato un tipo come questo come ho reagito?
Quando lo leggerai fammi sapere il tuo parere e scrivimi a: nina.ballor@gmail.com
nina.
nina.ballor@gmail.com
ballor@gmail.com
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