Testo di Graziella Brusa
Immagini di Giovanni
Mi presento: sono Giovanni da Bosa
Mi chiamo Giovanni, ho 39 anni, sono nato a Bosa, una cittadina sul mare della costa occidentale della Sardegna, famosa per ospitare l’unico fiume navigabile dell’isola. Dal 2015 lavoro in Marocco e la mia avventura è iniziata con una semplice vacanza dedicata al windsurf, il mio sport da sempre, e poi sono rimasto. Colpa del vento, dico io, che ha soffiato così forte da spostarmi.
Il vento è il mio Daimon
Da bambino, il windsurf mi rapì il cuore, una passione che ha plasmato la mia vita. Fin dai primi approcci, ho coltivato questo interesse, trasformandolo in un elemento fondamentale del mio essere. L’ ingresso nel mondo del windsurf è avvenuto come istruttore, un ruolo che ho condiviso con mio zio. Insieme, abbiamo persino aperto una scuola di surf in Sardegna, un luogo dove trasmettere il nostro desiderio contagioso per le onde e il vento. Al termine di ogni stagione, ci avventuravamo in viaggi alla scoperta di nuovi scenari, mettendo alla prova le nostre abilità e rinnovando la nostra connessione con il vento, una forza che è diventata il mio Daimon, spingendomi costantemente a esplorare nuovi orizzonti.
Essaouira, la città del vento e della musica gnawa
La mia prima conoscenza del Marocco iniziò con un viaggio accompagnato dalla mia fidanzata e da una coppia di amici. La scelta del paese fu piuttosto improvvisata, e devo confessare apertamente che avevamo delle nozioni limitate riguardo la cultura locale, specialmente considerando che ci dirigevamo verso un paese a maggioranza islamica. La nostra meta fu Essaouira, attratti dal suo incantevole scenario costiero. Le preoccupazioni iniziali si rivelarono infondate, poiché la gente del luogo si dimostrò estremamente amichevole e accogliente, superando di gran lunga le nostre aspettative. Dopo il nostro ritorno a casa, pianificai un altro viaggio alle Canarie con mio zio, ma per un istinto o forse un’intuizione improvvisa, decisi di fare ritorno a Essaouira. E posso garantire che è stata un’ottima decisione.
Hamman e surf
Così, tra una sessione di surf e l’altra, concedendoci il lusso del relax negli Hammam, bagni turchi ricchi di vapore e tonificanti massaggi, abbiamo scoperto un aspetto più profondo della cultura marocchina. Man mano che approfondivamo le esperienze della zona, la nostra iniziativa è cresciuta. Insieme ad alcuni amici, abbiamo affittato un riad, una tipica casa marocchina, dove abbiamo organizzato feste e cene, creando legami più stretti con la comunità locale. Durante questi avvenimenti, abbiamo incontrato una giovane donna locale che gestiva un piccolo centro massaggi, ma che affrontava gravi difficoltà finanziarie. Con il nostro sostegno, sia economico che logistico, siamo riusciti a migliorare la sua attività e abbiamo persino pianificato di espanderla, cercando uno spazio più grande e visibile. Così è nata l’idea del mio Hammam, situato nel cuore della Medina di Essaouira.
Il vento contrario
Con altri coraggiosi compagni, ci siamo lanciati in una sfida audace: l’acquisto di una casa in Marocco. Nonostante alcuni abbiano successivamente abbandonato il progetto, io ho scelto di affrontare a testa alta questa impresa. Tuttavia, il destino mi ha riservato una prova estremamente impegnativa: ho ricevuto la diagnosi di un’insufficienza renale. Mi sono ritrovato catapultato, improvvisamente, nella realtà della dialisi, qui a Marrakech.
Come avrei potuto affrontare questa sfida?
Mi sono adattato: ho lottato contro un vento avverso che, nel corso del tempo, si è trasformato in una vera e propria tempesta.
“Mi imbarcavo sull’autobus alle 22:00 o alle 4:00 del mattino, viaggiando da Essaouira a Marrakech e viceversa. Non c’erano pause nella mia routine; con determinazione, cercavo di mantenere la mia vela contro l’uragano.”
Il trapianto e l’epidemia
Le preoccupazioni di tutti erano tangibili, con molte voci che mi esortavano a desistere, sostenendo che avrei rischiato la vita continuando su quella strada. La mia risposta fu decisa: se dovevo affrontare la morte, avrei scelto di farlo a modo mio. Il profondo legame con il windsurf è stata la mia forza trainante. Nel 2018, ho attraversato una fase molto critica quando ho subito un trapianto di rene, donato generosamente da mia madre. Le prime fasi furono complesse, ma con il tempo la situazione migliorò. Una ragazza marocchina e mia madre sono state il mio sostegno nella gestione della SPA. Nel 2019, speravo di riprendere la mia normale routine dopo un viaggio, ma il destino mi riservava un’altra tempesta: l’epidemia di coronavirus che mi ha riportato in Italia, chiudendo nuovamente la porta alle mie attività in Marocco. Un altro vento avverso da affrontare, ma con la determinazione di navigare attraverso le sfide.
L’importanza delle persone che credono in te
Nel corso del 2020, ho dovuto mantenere una certa distanza, ma sono stato fortunato ad avere il continuo supporto della stessa ragazza nella gestione. Quando ho avuto l’opportunità di tornare in Marocco, visto il periodo di scarsa attività, ho colto l’occasione per rinnovare completamente l’ambiente. La mia iniziativa di ricreare il bagno turco tradizionale, con alcuni accorgimenti innovativi, ha ricevuto apprezzamenti da molte persone. Parallelamente alle mie attività imprenditoriali, ho conseguito la laurea in giurisprudenza durante il periodo di malattia. Un riconoscimento speciale va a mio zio, costante sostenitore nei momenti difficili. Riconosco che avere qualcuno che crede in te è fondamentale, anche se mi descrivo come un uomo razionale con un istinto acuto e una resistenza che, forse, può essere interpretata come testardaggine.
Ho vissuto una vera e propria rinascita quando, nel 2018, come ho già affermato, ho affrontato un trapianto di rene. La generosità di mia madre nel donarmi un rene è stata un atto d’amore che va oltre qualsiasi parola possa esprimere. Questo gesto ha dato un nuovo significato alla mia esistenza, facendomi rinascere una seconda volta. Sono profondamente grato per l’amore e il sostegno della mia famiglia, soprattutto di mia madre, che per me ha sempre rappresentato una forza straordinaria.
La mia vocazione
Il mare, il vento e la libertà sono i pilastri della mia esistenza. Pur riconoscendo l’importanza delle regole sociali, preferisco esaminarle criticamente piuttosto che accettarle acriticamente. La nozione convenzionale del tempo e le scadenze legate all’età non sono tra le mie priorità; prediligo un approccio più libero e privo di limitazioni. La monotonia mi repelle, e la mia natura curiosa mi spinge costantemente a esplorare nuovi orizzonti e a interagire con individui provenienti da ogni angolo del mondo. Al momento, la mia SPA, è un contesto che consente di relazionarmi con persone di diverse culture. La mia intraprendenza mi spinge a cercare continuamente nuove sfide e progetti, con l’aspirazione futura di coinvolgermi in associazioni a scopo sociale, con particolare attenzione ai bambini, con i quali condivido una profonda affinità. Per me, la riconoscenza rappresenta un valore cardine, e ritengo che il gesto di apprezzare e validare le azioni altrui sia essenziale per costruire relazioni significative. Allo stesso tempo, comprendo che la cultura marocchina potrebbe presentare sfumature diverse su questo aspetto, forse influenzata da dinamiche storiche come il passato coloniale e le attuali sfide socio-economiche. Parlando del Marocco, riconosco l’impatto del colonialismo sulla sua attuale realtà socio-economica. La frattura con la Francia è evidente, specie con la decisione di abbandonare la lingua francese a favore dell’inglese nelle scuole. Mentre alcuni marocchini vedono aspetti positivi del colonialismo in termini di sviluppo, altri evidenziano gli squilibri e le disparità presenti nella società. Infine, in merito alla mia visione sulla famiglia, non ne sto attivamente cercando una, ma sono aperto a cogliere le opportunità che la vita mi riserva. La mia focalizzazione è sull’esplorare, imparare e crescere, mantenendo sempre un’apertura verso ciò che il destino ha in serbo per me.
Le mie debolezze
Le radici delle mie insicurezze affondano nell’infanzia e nel complesso rapporto con mio padre. Crescendo con un genitore estremamente giudicante, ho sentito il bisogno di allontanarmi per trovare il mio spazio. Da bambino, non comprendevo ancora che l’amore potesse essere incondizionato, indipendentemente dalle azioni compiute. Oggi, questa consapevolezza mi ha liberato e permesso di rinascere molte volte, senza fermarmi davanti a nulla. La resilienza è diventata la mia forza, una qualità che ho coltivato fin da piccolo, sfidando le restrizioni imposte dagli altri e superando gli ostacoli con determinazione.
Il mio hammam, “Arab Spa”, situato in Rue M. Abdelmalk, le Medina, Essaouira, Morocco, rappresenta un luogo di relax, di meditazione e benessere.
Invito calorosamente tutti a visitarci, condividendo un momento di tranquillità, degustando tè e immergendovi nell’atmosfera di un antico caravanserraglio nel deserto.
Sarò entusiasta di accogliervi!