“Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura. Si ama, forse, il proprio respiro?”
Harper Lee
Leggere è un attività gratuita, visto che esistono le biblioteche, e che possono fare tutti, ma per quale motivo si deve leggere?
Vediamo i dieci motivi per cui è consigliato leggere:
Dieci motivi per leggere.
Per ampliare il bagaglio culturale. Non importa che livello di istruzione formale hai raggiunto. La lettura migliorerà la tua cultura;
Insegna ad esprimerci meglio con un linguaggio appropriato favorendo le tue relazioni sociali;
Ti insegna a scrivere meglio;
Allena la tua capacità analitica, di pensiero, di sintesi;
Rafforza la tua memoria;
È una propria e vera cura per il tuo corpo e la tua anima;
È rilassante e divertente;
È uno strumento di ispirazione e riflessione;
Stimola la tua capacità immaginativa;
Sviluppa la tua curiosità.
Ovviamente questo non lo dico io, ma fior fiore di Università che hanno svolto studi approfonditi sul tema. Tanto per citarne uno, riferito alla preservazione della memoria, è lo studio pubblicato su Neurology, ed è il risultato di un’indagine eseguita su 294 anziani. Il risultato ci dice che chi è stato un lettore assiduo ha preservato meglio le aree del cervello riservate alla memoria. Leggere, di solito, viene definito “cibo per la mente” ed io aggiungerei disintossica dal digitale, rafforza i legami affettivi tra genitori e figli.
“Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.”
Marcel Proust
Dieci motivi per leggere poesia.
La poesia è come la canzone preferita. Curativa ed emozionante;
La brevità e la parola musicale con le iperboli, le metafore, gli ermetismi rompono le routine, sono immediate, giungono direttamente al cervello e viaggiano per il tuo corpo;
Perché é una cosa bella per sempre;
Stimola l’immaginazione e la riflessione profonda;
Stimola la creatività;
La poesia è universale: evoca l’eternità in un attimo;
La poesia puoi leggerla ed ascoltarla ovunque. Negli attimi di disattenzione, in tram, in metro, in treno, mentre cucini;
Puoi smettere di leggere quando vuoi, tanto non devi tenere a mente una trama;
Sono per tutti i gusti;
Calma la mente e ti dona la pace.
“Muoiono i poeti, ma non muore la poesia perché la poesia é infinita come la vita”
Aldo Palazzeschi
LA LIBROTERAPIA
Non esistono controindicazioni per la lettura se non leggere libri brutti o libri in cui ci sia un alto tasso di violenza o di pornografia fine a se stessi; non so se hai mai sentito parlare di libroterapia, vale a dire la cura con i libri che, soprattutto, é diffusa nel mondo anglossassone.
In Italia quasi non esiste, ma se ne sente parlare sempre più spesso. Ad esempio io sto frequentando un corso all‘Università Popolare di Torino sulla Lettura, tenuto da Gabriella Bardaro e quest’anno si terrano ben quattro lezioni appunto sulla Libroterapia.
Questa tipo di terapia è iniziata agli inizi del Novecento negli Stati Uniti, quando uno psichiatra, un certo William Menninger, iniziò a curare i suoi pazienti prescrivendo la lettura di libri e notando dei notevoli miglioramenti.
Per l’appunto se ti interessa approfondire questo aspetto di cura vera e propria ho trovato alcuni siti dedicati alla libroterapia. Il primo in assoluto, cioé quello che per primo é apparso sulla Rete é : www.biblioterapia.it.
Diretto dalla psicologa terapeuta Dott.ssa Rosa Minnino.
Il secondo è Libroterapia.net.
Quest’ultimo allarga il campo di applicazione della cura con i libri comprendendo il settore educativo e l’aspetto sociale.
Dagli un’occhiata é veramente interessante.
Ovviamente questi percorsi “clinici” con i libri sono fatti su misura sui problemi del paziente. La scelta di inserire uno o più libri viene prima motivata ed è sempre di libera scelta.
Il libro in questo caso guarisce per la sua capacità di aprire la mente, ti permette di connetterti con il mondo ed uscire dall’ isolamento o da una depressione.
Come dice Proust nella citazione appena sopra questo paragrafo “ogni lettore, quando legge, legge se stesso...”
Esistono poi anche degli studi che utilizzano volumi di poesie per curare malattie organiche, come le malattie oncologiche o cardiologiche. Non perché queste poesie siano magiche e le arterie si dilatano o il tumore scompaia per miracolo, ma predispongono la persona ad un atteggiamento più positivo e pertanto aiutano a reagire meglio alle cure e a recuperare la fiducia.
Infine la lettura è consigliata fin da bambini. Ovviamente i vantaggi della lettura per gli adulti si adattano benissimo anche ai più piccoli.
Un neonato ascolta, fin dai primi mesi di vita, la musica e la voce, pertanto leggere a voce alta lo aiuta poi a parlare meglio e a creare quegli importanti legami affettivi e di sicurezza che lo condurranno nel Mondo.
MA COME TROVARE IL TEMPO PER LEGGERE?
In una società come la nostra dove tutti vanno di fretta e magari si deve leggere per lavoro una quantità di scartoffie, procedure, documenti, etc… come si fa a trovare il tempo per leggere un romanzo o una poesia. Qualcuno potrebbe dire che non bastano le ore di luce che abbiamo a nostra disposizione.
Leggere é un’ abitudine.
Leggere é un piacere. Fissare orari o leggere in ogni dove diventa un dovere.
No, non va bene.
Leggere ti porta fuori dalla routine che ti impongono gli altri e ti permette di entrare in una routine o meglio rituale che scegli tu.
Evadere, Fuggire, Viaggiare. Questo mi viene in mente quando penso alla lettura.
Non devo leggere, ma voglio leggere.
Per me questa frase vale sin dall’infanzia e non me ne sono più distaccata. Ho scritto al riguardo un altro articolo che puoi leggere qui.
Anch’io lavoro, ho una casa a cui badare, impegni con i genitori anziani, ma leggo almeno dieci libri al mese.
Quando?
Prima di andare a dormire; trovo che mi rilassi e mi faccia riposare meglio.
Sui mezzi pubblici; in genere leggo su smartphone o su e-reader.
Dal parrucchiere; perché non mi piacciono le chiacchiere che non portano a niente.
In coda da qualsiasi parte; perché non mi piace perdere tempo inutilmente.
Quando torno a casa dal lavoro; per rilassarmi della giornata lavorativa ed entrare in un altro mondo. Anche perché amo il silenzio della lettura solitaria.
La mia capacità di lettura é favorita anche dalla mia rapidità di lettura soprattutto quando leggo per la Giuria Popolare dei Premi letterari o per i percorsi letterari suggeriti dal Gruppo di lettura che frequento. Personalmente frequento con costanza alternata due gruppi di lettura. Quello di più recente acquisizione si chiama Unibook20.
Inoltre faccio anche il giudice al Torneo Letterario di Robinson – La Repubblica che ti invia i libri da leggere, narrativa, saggistica, graphic novel, in pochissimo tempo.
In questo momento devo recensire due saggi molto interessanti e ben scritti. Tutto in due settimane.
Prima di questi saggi è stato il turno di due graphic novel anche lì occorreva correre veloce.
ECCO UN SUGGERIMENTO PER TE:
Per accostarti lentamente e consapevolmente alla lettura prova a seguirmi in questa specie di turismo letterario che ha proposto Gabriella Bardaro nel corso “Leggiamo, per piacere”.
Iniziamo dal Giappone e dall’Islanda, qui sotto le copertine. Terre lontane, cultura, costumi diversi, ma come sarà la scrittura e di cosa scriveranno questi due autori.
IMPARA AD ACCELERARE LA LETTURA
Smetti di vocalizzare le parole;
Non ritornare sulle parole già lette, se lo fai significa che il ritmo che ti sei imposto è troppo veloce;
Prova a capire quante parole riesci a leggere sulla pagina senza muovere gli occhi a sbalzi. Fare questo esperimento può essere divertente e ti insegna a conoscerti un po’ di più. Prova determinando prima una sequenza di tre parole, poi magari allungandola a 5 ed infine spingendoti fino a 7. Traccia queste sequenze dapprima su un testo semplice, poi passa a difficoltà più elevate. Infine leggi solo la parola fissata dal segno che hai deciso di utilizzare per selezionare la sequenza di parole cercando di capire il significato del testo;
Cerca di capire quale ritmo di lettura ti permette di comprendere il testo, poi accelera fino a provare i tuoi limiti. Esistono alcuni software per la presentazione visiva seriale rapida chiamata anche con l’acronimo RSVP;
Con l’aiuto di questi esercizi impara a filtrare le parti più importanti di un testo. Per fare questo è utile leggere i titoli ed i sottotitoli ed anche la fine dell’articolo o del testo, in modo, da farti un’idea del contenuto e se ti interessa puoi poi approfondire il resto. Molto utile per i saggi. Io ne sto leggendo due di circa 400 pagine ciascuno e devo dare la mia recensione in due settimane. Ce la farò!
Cerca, in un secondo momento, le parole significative dell’articolo che possono essere, per esempio, quelle ripetute, quelle che descrivono concetti già trovati nel titolo o nel sottotitolo, i nomi propri, quelli già evidenziate nel testo come corsivi, grassetti, sottolineature, le infografiche. Sul testo fai delle annotazioni, ti aiuteranno a seguire la tua traccia memonica.
Misurati con il timer o leggendo un testo in un tempo determinato che poi vai ad accorciare man mano. Poi stabilisci a che punto vuoi arrivare. I lettori agonistici riescono a leggere 1000 parole in un minuto, ma forse questo non è il tuo bersaglio.
Per fare questi esercizi devi essere tranquillo, scegliere bene i testi da leggere per i tuoi esperimenti, leggere in un ambiente ben illuminato, scegliere un momento della giornata in cui non sei affaticato e più propizio per il tuo bioritmo.
Ad esempio, per me, il momento fortunato per leggere testi importanti è il mattino, la sera proprio non ce la faccio devo scegliere libri più semplici. Ognuno ha la propria “dieta letteraria”, ma di questo parlerò in un altro articolo.
Puoi trovare sul web molte applicazioni con le quali divertirti.
METODI DI LETTURA VELOCE PER BAMBINI
Anche i bambini devono essere accompagnati ed istruiti alla lettura prima di tutto non aggredendoli quando non ci riescono proprio a leggere una parola. Iniziare semplicemente con gli albi illustrati (ce ne sono tantissimi e bellissimi) con testi semplici e continuare leggendo e rileggendo magari la stessa fiaba più volte. La lingua italiana non è semplice, ha una grammatica complessa, una dizione da imparare per poter leggere bene. Occorre giocare con la lingua inventando giochi che elaborano storie iniziando proprio da essa: spezzettando la parola, osservando le rime, indovinando la parola mancante, provando a dire e definire le cose.
Se vuoi leggere alcuni miei articoli su come inventare le storie e sul quaderno della fantasia, leggi quiqui
LEGGERE MIGLIORA LA SCRITTURA
Leggere da bambini e poi continuare da adulti permette, quindi, di conoscere molti vocaboli in più, pertanto migliora anche la scrittura. Il vocabolario si amplia, si affina e si trova il proprio stile di scrittura. Proprio quest’ultimo punto fa la differenza per uno scrittore. Chi aspira a diventarlo deve, per forza, imparare dagli altri leggendo i loro romanzi, i racconti e poi elaborare il proprio metodo personale. Il proprio stile che è la creatività che ognuno ha. Questo non vale solo per la scrittura, ma per tutte le arti ed i lavori manuali.
Mi ricordo, durante i miei anni di formazione alla scuola media inferiore, un’insegnante di Italiano che mi ha molto ispirato. Non tutte sono così, comunque, mi ha dato quella marcia in più per affrontare la lettura: cercare le parole, il loro significato, la loro storia e verificare le modifiche che durante il tempo le hanno cambiate.
Capisco che è una competenza più da linguista, cioè di chi si dedica allo studio della lingua da un punto di vista teorico e storico, tuttavia sia per comprendere un testo che per scrivere un testo, mi pare basilare, conoscere bene il concetto dietro la parola.
Non sei d’accordo?
COSA LEGGERE DI VERAMENTE BELLO
La tua recensione.
Quali sono i libri libri veramente belli, quelli che non possono mancare nella mia libroteca.
Sul web troverai diverse classifiche, consigli e altre chiacchiere.
Mi piacerebbe che tu, proprio tu mio caro lettore, mi indicassi quel libro che maggiormente ti ha colpito, che ha lasciato il segno nel tuo cuore, magari accompagnato da una tua recensione personalissima, scritta con parole tue.
Mi sembra la cosa migliore e anche la più autentica.
Sai, in questi giorni ho partecipato ad un concorso letterario come Giuria Popolare e mi sono accorta di una cosa. Talvolta i risultati per raggiungere un verdetto su un finalista cambiano. Dipende dal tipo di Giuria.
Cosa voglio dire?
Nel caso che ti ho menzionato, non faccio nomi, la Giuria Tecnica avrebbe premiato un libro, scelto nella rosa dei tre nomi, mentre la Giuria Popolare, fatti di lettori e di non professionisti dell’industria culturale, ne ha premiato un altro, ribaltando di fatto, il verdetto. Il vincitore era quello che sarebbe arrivato in coda per la Giuria professionisti,diciamo così.
Strano vero?
I professionisti dovrebbero saper giudicare l’opera meglio.
Invece no, sono stati i lettori.
Siamo noi che sappiamo quello che ci piace leggere.
Di solito quello che tocca il nostro cuore, quello in cui ci riconosciamo.
Lascia la tua mail o contattami se vuoi far parte del team di recensioni “Cosa leggere di veramente bello”.
L’unica caratteristica di queste recensioni sono il tuo stile, il tuo punto di vista, l’autenticità.
Faremo insieme delle belle liste di libri da leggere che corrispondono a quello di cui abbiamo bisogno come la lista della spesa.
Liste per anni di pubblicazione, per generi, per libri che hanno ispirato film diventati più famosi dei libri, libri da turismo letterario (questa è la mia lista), libri di viaggio, saggistica, libri a seconda del mese, libri a seconda del segno.
Scegli la tua lista e contattami: nina.ballor@gmail.com
Volevo segnalarti che su wikipedia esiste la lista chiamata World Library. Comprende 100 libri, i migliori secondo 100 scrittori di 54 paese diversi, compilata nel 2002.
Vai a sfogliartela; è di ispirazione per ulteriori letture.
COME ORGANIZZARE UNA BIBLIOTECA IN CASA
Se sei un lettore forte come me, avrai tanti libri. Io sono passata anche ai sistemi digitali. Leggo su smartphone e su Kindle, ma ho tanti, tanti libri. Ultimamente me ne sono fatta regalare uno di Letteratura ergodica, molto voluminoso, il cui contenuto sarà argomento di un altro post. Poi conservo ancora i libri di scuola, talvolta i miei quaderni pieni di cornicette, c’era la mania in quegli anni.
Come riordinare questa libreria sparsa sul pavimento, posata su tutti i ripiani possibili con libri talvolta anche in lingua originale: spagnolo, inglese e francese. Ebbene sì, leggo libri scritti in altre lingue perché serve a non perdere l’abitudine, la dimistichezza, la grammatica, etc.
Qualche sistema c’è, come al solito, redigo una lista di classificazione “casalinga”, che divido subito in due sezioni:
Libri in lingua originale
Per ordine cronologico e area geografica
Libri scritti in italiano
Per ordine cronologico e area geografica
Mi spiego meglio: se sono autori dell’Ottocento, essi saranno Inglesi, Francesi, Italiani, Spagnoli.
Qual è la tua lista di classificazione “casalinga”? Scrivimi una mail a: nina.ballor@gmail.com.
ma dove porre in casa propria una libreria e creare uno spazio lettura?
Un libro che ti consiglio di Leggere, così tanto per cambiare, si intitola IL MAGICO POTERE DEL RIORDINO di Marie Kondo, a proposito di culture diverse…
Certo che sarebbe meglio una stanza vera e propria come quelle che si vedono in alcuni film, nei quali tutte le pareti sono tappezzate di libri e vicino ad una finestra illuminata dalla luce naturale si trova una comoda poltrona ed un tavolino, meglio uno scrittoio da utilizzare quando sei preso da un raptus creativo.
In genere non è così, pertanto o sfrutti degli spazi che altrimenti non utilizzeresti oppure oltre a qualche parete dedicata puoi creare dei propri divisori tra diversi ambienti nella medesima stanza fatti con i libri. Puoi acquistarla o puoi creartela tu, fatta a mano.
Ogni libreria è un mondo, raccontami qual è il tuo mondo-libreria.
Ti piace leggere su carta, oppure usi le tecnologie?
LA LETTURA: DENTRO IL LIBRO
L’IDEA CREATIVA
“Un’idea che non sia pericolosa non merita affatto di essere chiamata idea “ (Oscar Wilde)
Qui si parla di creatività, una qualità propria umana che mi ha sempre affascinato. Quale sia il processo che porta poi allo sviluppo di un’idea è oggetto di studi. Il cervello attiva sia l’emisfero sinistro che quello destro e maggiore è la collaborazione dei due, migliore è il risultato. Le esperienze, la coltivazione di momenti di meditazione o semplicemente di tempo per pensare lasciando spazio al subconscio permette che certe illuminazioni vengano fuori inaspettatamente. Non tutte le idee sono buone, pertanto quando ti frullano in testa e meglio soppesarle, sottoporle ad un esame accurato.
Per quanto riguarda il testo letterario l’idea creativa non è la trama, come tutti si aspettano, nemmeno l’intreccio, ma di che cosa tratta la storia nel testo.
L’idea creativa percepita dal lettore non sempre coincide con quella dello scrittore; essa può essere del tutto nuova, ma anche presa a prestito da qualche altra storia “letteraria” è sviluppata diversamente.
Talvolta per l’autore l’idea creativa è davvero un’illuminazione, in altri casi, invece può essere molto più “ragionata”.
Per il lettore essa deve farlo emozionare, deve rispecchiare il suo sentire, coinvolgerlo.
Nel mondo anglosassone l’idea creativa si chiama WRITING PRONT.
In linguaggio informatico il prompt è: ”il messaggio o il simbolo sul video che segnala all’utente che il sistema è pronto ad accettare l’input…” così il cervello dello scrittore.
Leggi anche questo mio articolo sulla creatività qui
L’INCIPIT
L’ incipit è l’incomincia di una storia breve o lunga. La parte designata dallo scrittore per trasportarti all’interno della storia stessa.
Molti dicono che debba essere breve, le prime frasi di un testo altri non sono d’accordo con questa tesi.
Quali tipi di incipit ci possono essere?
In genere sono tre:
INCIPIT NARRATIVO
INCIPIT DESCRITTIVO
IN MEDIA RES
Con il primo la narrazione dei fatti ha subito inizio e ci vengono forniti tutti gli elementi essenziali per poterci accomodare e gustare quello che sta accadendo.
Offre inoltre sin da subito le informazioni più importanti pertanto scuote subito la curiosità del lettore.
Un esempio famoso ripreso anche nel film drammatico IL RICCIO di Mona Achache:
”Le famiglie felici si somigliano tutte, le famiglie infelici lo sono ognuna a modo suo. Casa Oblonskij era sottosopra. La moglie aveva scoperto la tresca fra il marito e l’istitutrice francese che era stata qualche tempo con loro e lo aveva informato che non potevano più vivere sotto lo stesso tetto. Era accaduto tre giorni prima e la situazione risultava assai penosa per i coniugi e la famiglia tutta , nonché per la servitù. Non c’era più motivo di restare insieme, e familiari e servitù lo avevano ben chiaro: gli ospiti occasionali di una qualunque locanda potevano vantare legami più saldi dei loro, familiari e servitù degli Oblonskij.”
Anna Karenina di Lev Tolstoj.
Il secondo punta sulla descrizione, non banale, di un paesaggio, di un oggetto, di un personaggio. Deve evocare emozioni e sentimenti stimolando il desiderio di andare oltre. È come se il lettore stesse guardando un film e la telecamera si concentrasse su un particolare per poi dare vita all’azione.
L’esempio più classico:
”Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli …e il lavoro dell’acque”.
I promessi sposi di Alessandro Manzoni.
Il terzo è il più difficile e rischioso.
Ha la caratteristica di catapultare il lettore nello svolgersi degli eventi.
“Destandosi un mattino da sonni inquieti Gregor Samsa si trovò tramutato, nel suo letto, in un enorme insetto. Se ne stava disteso sulla schiena, dura come una corazza, e per poco che alzasse la testa poteva vedersi il ventre abbrunito e convesso solcato da nervature arcuate sul quale si reggeva a stento la coperta ormai prossima a scivolare completamente a terra. Sotto i suoi occhi annaspavano impotenti le sue molte zampette di una sottigliezza desolante se raffrontate alla sua corporatura abituale “.
La metamorfosi di Franz Kafka.
ALTRE DEFINIZIONI DI INCIPIT
Oltre a queste suddivisioni ne esistono altre che affinano il significato e lo scopo di un determinato incipit perché esso è una sorta di accordo tra scrittore e lettore che non bisogna assolutamente tradire.
INCIPIT IN BASE ALL’ ELEMENTO SCATENANTE O INCIDENTE, ovverosia è un evento che interrompe il mondo ordinario del protagonista, ponendolo di fronte ad una sfida e ad una molteplicità di prove. Qui parte un’ulteriore suddivisione: INCIPIT DI ATTACCO o INCIPIT AD ANDAMENTO LENTO.
Un esempio del primo è proprio quello già citato per “La metamorfosi” di Kafka, il lettore si chiederà :” … e adesso che è diventato un enorme insetto?”.
L’altro è invece quello che in genere accade al 27° minuto di un film; il protagonista dapprima si trova nel suo mondo ordinario, ma al 27° minuto tutto si trasforma. Per questo leggi il mio articolo “Come scrivere una sceneggiatura” ;
INCIPIT IN BASE A FUNZIONI NARRATOLOGICHE.
Qui le cose si fanno difficili…
Vediamo nove possibili tipologie di incipit.
INCIPIT DESCRITTIVI
È il classico modo per iniziare, un sempreverde della letteratura, mai superato dalle nuove “mode”:la descrizione di una scena.
Esempio :“Zanna Bianca” di Jack London, romanzo, che come ben sai è di avventura “Cupe foreste di abeti rossi si affacciavano arcigne sulle due rive del fiume gelato.Un vento recente aveva strappato dai rami un bianco mantello di ghiaccio e nella luce dell’imbrunire gli alberi parevano appoggiarsi minacciosi gli uni agli altri”.
Esempio: “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino
“Per arrivare fino in fondo al vicolo i raggi del sole devono scendere dritti rasenti le pareti fredde tenute discoste a forza da arcate che traversano la strada liscia di cielo azzurro carico”.
Esempio: “Tenera è la notte” di Francis Scott Fitzgerald
“Sulla bella costa della riviera francese , a mezza strada tra Marsiglia e il confine italiano, sorge un albergo rosa grande e orgoglioso. Palme differenti ne rinfrescano la facciata rosata e davanti ad esso si stende una breve spiaggia abbagliante”.
INCIPIT INFORMATIVI
Le informazioni possono essere di diverso tipo: sui personaggi, sul narratore, sul punto di vista, etc…
Esempio: “Rosso Malpelo” di Giovanni Verga
“Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi. E aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo che prometteva di riuscire un fior di birbone, sicche’ tutti alla cava dell’arena rossa lo chiamavano Malpelo. E persino sua madre, nel sentirgli dire sempre a quel modo, aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo“ .
Esempio: ”Il vecchio e il mare” di Hemingway
“Era un vecchio che pescava da solo su una barca avela nella corrente del golfo ed erano 84 giorni ormai che non prendeva un pesce” .
Esempio: “Lolita” di Nabokov
“ Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi, mio peccato, anima mia”.
Esempio: Autobiografia di Malcom X
“Quando mia madre era incinta di me, come mi disse in seguito, un gruppo di cavalieri incappucciati del K K K arrivò al galoppo di notte nella nostra casa nel Nebraska. Dopo aver circondato l’edificio urlarono a mio padre di uscire. Erano tutti armati di fucili e carabine. Mia madre andò alla porta principale e la aprì.”
Esempio: “Io non ho paura” di Nicolò Ammaniti
“Stavo per superare Salvatore quando ho sentito mia sorella che urlava. Mi sono girato e l’ho vista sparire inghiottita dal grano che copriva la collina. Non dovevo portarmela dietro, mamma me l’ avrebbe fatta pagare cara. Mi sono fermato, ho preso fiato e l’ho chiamata”.
INCIPIT DICHIARATIVI
Iniziano con una dichiarazione, un’affermazione netta ed indimenticabile.
Esempio: “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen
“È cosa nota ed universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie”.
INCIPIT REGOLATIVI
Questo inizio è un elenco di istruzioni
Esempio:”Post Office” di Charles Bukowski
“Poste degli Stati Uniti di Los Angeles, California. Regole di comportamento. Direzione, primo gennaio 1970, memorandum numero 742. Si richiama l’attenzione di tutti i dirigenti sulle regole di comportamento elencate al paragrafo 742 del manuale delle poste e sulla condotta degli impiegati delineata nel paragrafo 744 del manuale delle poste.”
È decisamente particolare perché il lettore entra, come dire nel personaggio. Lui e il personaggio sono la stessa cosa. Legge quello che legge il personaggio nel luogo dove la vicenda si svolge
INCIPIT METANARRATIVI
Lo scrittore adotta un narratore che dialoga direttamente con il lettore. Rompe la quarta parete, una espressione che indica abbattere un muro immaginario di fronte al palco di un teatro: significa rivolgersi direttamente al pubblico. Il narratore dimostra di sapere che il lettore è lì e che sta leggendo ora.
Esempio: “Le avventure di Pinocchio” di Collodi
“ C’era una volta … un re! Diranno subito i miei piccoli lettori. No ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso ma un semplice pezzo da catasta di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare la stanza” .
Esempio: “Moby Dick” di Melville.
“Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa, non importa quanti esattamente, avendo pochi denari in tasca e nulla di particolare che mi interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo”.
Esempio: “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo
“Io sono il dottore di cui in questa novella si parla con parole talvolta poco lusinghiere. Chi di psicoanalisi si intende sa dove piazzare l’antipatia che il paziente mi dedica”.
INCIPIT DIALOGICI
I personaggi sono in scena, con i loro caratteri, comportamenti, linguaggi. È un incipit tecnicamente complicato, da fare con cautela.
Esempio: “Piccole donne” di Louisa May Alcott
“Natale non sarà Natale senza regali “, borbottò Jo stesa sul tappeto.”
“Che cosa tremenda essere poveri “ sospirò Meg lanciando un’occhiata al suo vecchio vestito.
“Non è giusto secondo me che certe ragazze abbiano un sacco di belle cose ed altre nulla “ aggiunse la piccola Amy tirando su’ col naso con aria offesa”
“Abbiamo papà e mamma e abbiamo noi stesse“ disse Beth col tono di chi si accontenta dal suo cantuccio.
I quattro giovani visi, illuminati dalla vampa del caminetto, si accesero alle consolanti parole ma tornarono ad oscurarsi quando Jo aggiunse tristemente “ Papà non l’abbiamo e non l’avremo per un bel pezzo“ .
Non disse “Forse mai più“ ma ognuna in cuor suo lo pensò andando con la mente al padre lontano sui campi di battaglia.”
INCIPIT CON ANALESSI /PROLESSI
L’ Analessi è la descrizione di un salto indietro nel tempo per ricordare qualcosa che il personaggio ha già vissuto, mentre la Prolessi è l’esatto contrario, una anticipazione di ciò che avverrà in futuro. Entrambe sono delicate da trattare per chi scrive.
Esempio: “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez.
“Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio“
Il narratore descrivendo una scena nel futuro ci informa su cosa farà il personaggio, in questo caso, il lettore sa già che il colonnello Buendia si troverà difronte al plotone di esecuzione, pertanto si chiederà il motivo e leggera il libro con l’attesa di comprenderlo.
Esempio: “La zona morta” di Steven King
“Al tempo in cui si diplomò al College John Smith aveva scordato tutto della brutta caduta sul ghiaccio in quel giorno di gennaio del 1957. Effettivamente gli sarebbe stato difficile ricordarsene , anche quando terminò le scuole secondarie. Suo padre e sua madre poi non avevano mai saputo niente”.
La storia comincia con un riferimento al passato, un avvenimento predente capitato al protagonista che forse nemmeno lui ricorda bene . Però , se viene citato qui, nelle prime righe, significa che è fondamentale per lo sviluppo della storia.
INCIPIT RELIGIOSI
Si parte con una preghiera, una frase liturgica in latino
Esempio: “Il nome della rosa” di Umberto Eco
“ In principio era il verbo e il verbo era presso Dio. Il verbo era Dio “.
Esempio: “Il gattopardo” di Tomasi di Lampedusa
“ Nun che timora morte nostri amen“ .
Una frase in latino della preghiera con cui si chiude il rosario serve a mostrare al lettore l’atmosfera , fortemente tradizionalista, in cui la vicenda si svolgerà.
INCIPIT UMORISTICI
Esempio: “Guida galattica per gli autostoppisti” di Douglas Adams
“Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della spirale ovest della galassia, c’è un piccolo, insignificante, sole giallo. Ad orbitare intorno ad esso, nella distanza di 149 milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro verde le cui forme di vita discendenti dalle scimmie sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione”.
Esempio: ”Uno, nessuno, centomila” di Pirandello
“Che fai?” mia moglie mi domandò vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio. “Niente !“ le risposi. Mi guardò qua, dentro il naso, in questa narice . Premendo avverto un certo dolorino. Mia moglie sorrise e disse : “credevo ti guardassi da che parte ti pende “ Mi voltai come un cane a cui qualcuno aveva pestato la coda. “ Mi pende? A me ? Il naso.”
INCIPIT DI ISPIRAZIONE
Sono riflessivi e meditativi.
Esempio: “Un viaggio chiamato vita” di Banana Yoshimoto
“La vita è fatta di piccole felicità insignificanti simili a minuscoli fiori. Non è fatta solo di grandi cose come lo studio, l’amore, i matrimoni , i funerali. Ogni giorno succedono piccole cose, tante da non riuscire a tenerle a mente. E tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percepibile che l’anima respira e grazie alla quale vive”.
INCIPIT PROVOCATORI
Esempio:”Lo straniero” di Albert Camus
“Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non lo so”.
Esempio: “Fahrenheit 451” di Ray Brandury
“Era una gioia appiccare il fuoco“.
Esempio:”Il giovane Holden” di Salinger
“Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sentire prima di tutto dove sono nato e come è stata la mia infanzia schifa. E cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io. E tutte quelle baggianate alla David Copperfield. Ma a me non mi va proprio di parlarne“. In questo inizio il protagonista parla direttamente con il lettore, ma, cosa che provoca, è che il protagonista non ha nessuna voglia di assecondare le aspettative del lettore. Sia ben chiaro!
INCIPIT LAPALISSIANI
Si dice semplicemente che sta cominciando il libro.
Esempio: “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino
“Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino. Rilassati, raccogliti, allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla. Di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito agli altri “ No, non voglio vedere la televisione” Alza la voce, sennò non ti sentono “ Sto leggendo, non voglio essere disturbato!” Forse non ti hanno sentito con tutto quel chiasso. Dillo più forte, grida. “ Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino !” O se non vuoi non dirlo speriamo che ti lascino in pace “.
Bello questo incipit vero?
INCIPIT CON PRETERIZIONE
Questo è un inizio molto particolare, praticamente con questa figura retorica della preterizione si finge di non voler dire la cosa di cui si sta parlando che poi invece dice e non la smette più.
Esempio: “Ad Urbe Condita” di Tito Livio
“Non so se vale la pena di raccontare tutte le vicende del popolo romano fin dai primordi di Roma “
Che incipit potrebbe avere una storia ispirata dall’immagine della donna con un libro, nella notte in un bosco?